Cent'ottanta pagine
C'è una libreria straordinaria in Corso del Popolo 40 a Treviso. E' la Ubik Marton, qualcosa di più di un semplice contenitore, uno spazio letterario fatto di suggestioni, di colori, di parole. Colpiscono quelle del suo direttore, il professor Mariano Beltrame, che ha presentato in modo davvero originale il romanzo Vite Corsive.
Sono centottanta pagine di vite corsive quelle dell'universo umano che popola il romanzo di Marco Nundini: investigatori balbuzienti con le parole così come con i sentimenti, assassini insospettabili, emigranti d'altri tempi che s'abbracciano, gioiscono, piangono. Sono proprio questi ultimi, che dalla provincia di Treviso partiranno alla volta del Sudamerica, i veri protagonisti di Vite Corsive. Nella loro grafia antica, quella che oggi abbiamo perduto, si trova l'unico indizio che porterà la giovane e sensuale ispettrice Loreta Assensi a scivolare dalle rive venete dell'Adige sino a quelle del Rio Paranà, in coppia con un ricercatore fuori dalle righe e dal tempo: il Filografo.