25 maggio 2010
Con un romanzo giallo dalla fiction al laboratorio reale. L'anatomia patologica al servizio dell'indagine criminalistica. Il 17° Corso Nazionale per Tecnici di Laboratorio Biomedico, promosso da AITIC, che quest'anno si è tenuto a Riccione dal 25 al 28 Maggio 2010, si è aperto in modo del tutto inusuale. Un'originale ma interessante commistione tra il laboratorio clinico e quello di scrittura.
Nella giornata di apertura, il 25 maggio alle ore 14.30, è stato Marco Nundini, TSLB ed autore del poliziesco Vite Corsive, ad aprire ufficialmente i lavori parlando del suo romanzo ed anticipando quindi i temi della prima sessione accademica del corso: quella dedicata ai risvolti forensi dell'attività in laboratorio di anatomia patologica. Per l'autore è stato un vero piacere stare insieme a tanti colleghi e traghettarli dal mondo della fiction letteraria a quello decisamente più complesso ed articolato della professione del Tecnico Sanitario di Laboratorio Biomedico.
La relazione plenaria di apertura dell'intero corso di aggiornamento scientifico è stata dunque aperta con una pennellata di fiction dall'autore che, tra una diapositiva e l'altra e proiettando il booktrailer del romanzo, ha di fatto anticipatoi i temi della prima sessione accademica del corso: quella dedicata ai risvolti forensi dell'attività in laboratorio di anatomia patologica. Un inizio senza dubbio fuori dalle righe che ha introdotto le relazioni del Dott. Biondo (Un caso da indagare) e del Dott. Giogetti (L'intervento del Medico Legale). Una partenza gialla a tinte noir per comprendere meglio e fare luce su una barnca affascinante e molto di moda della patologia reale e letteraria. L'intero programma congressuale, la cui sede ha visto come coreografia quelle degli Hotel Atlantic e Nautico di Riccione, siti sul Lungomare della Libertà, fa parte dei programmi di Educazione Continua in Medicina.
Le professioni sanitarie sono spesso a più qualcosa di
sconosciuto. A darne una chiara definizione è il Coordinamento
Nazionale Associazioni Professioni Sanitarie, attorno al quale si
riuniscono le sigle che raggruppano i vari professionisti in camice
bianco. Le Professioni della Salute non "ordinate", ovvero al
momento non dotate di ordini e/o Albi professionali operanti nel
sistema complesso qual è quello sanitario nazionale, sono chiamate
ad esplicare attività riabilitativa, tecnico sanitaria e della
prevenzione, che miri ad ottenere uno obiettivo prioritario: la
tutela della salute individuale e pubblica. La peculiarità delle
loro attribuzioni, il rapporto diretto con il paziente, richiede,
da parte dei professionisti sanitari, un’indispensabile qualità
delle prestazioni professionali, nonché un continuo miglioramento
delle conoscenze nel progetto di Educazione Continua in Medicina.
In una Società in continua evoluzione dove si prospettano
trasformazioni inarrestabili, sentiamo l’esigenza di richiamare
l’attenzione delle Istituzioni e della politica tutta, che opera
per il bene della collettività, affinché siano stabilite le
“regole” per tali Professionisti.
Da tutto ciò ne consegue
l’importanza dell’istituzione degli Ordini di cui alla Legge 43/06,
da tempo calendarizzata al Senato, quale strumento di garanzia
verso gli utenti, contro ogni forma di abusivismo professionale
nell’area della salute, fenomeno drammaticamente diffuso, in alcun
modo arginato e devastante per la salute appunto del cittadino
ignaro.
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