Letture in giallo
Joy è uno "spazio-contenitore" dedicato a chi crede che "da cosa nasce cosa". Un luogo dove trovare e condividere l'ispirazione per far nascere progetti originali e nuovi oggetti partendo da vecchi materiali, per mettere in circolo sempre nuove energie! Joy è anche incontro, partecipazione, libri.
Un giallo, Vite Corsive, che richiama con forza il tema del corsivo inteso come elemento della civiltà scrittura. Una presentazione molto colta, sull'onda dei grandi temi educativi, quella che ha animato le stanze di Joy a Verona in questo inizio di primavera scaligera. Perché se è vero che molti ricercatori, pedagosti e neurolinguisti richiamano la scomparsa del corsivo quale causa di diversi mutamenti comportamentali e di apprendimento, c'è chi, quasi a dare solidità alla profezia del romanzo di Marco Nundini, continua a caldeggiare l'abolizione del corsivo dagli ordinamenti scolastici.
Il corsivo, scrittura leggermente inclinata verso la destra, è stato insegnato nelle scuole europee fin verso la fine degli anni Cinquanta del secolo scorso ed è poi scomparso quasi di colpo quando sono sparite le lezioni di calligrafia. Questo è un bel esempio di pseudo-rinnovamento del sistema scolastico, di rivoluzione silenziosa in un certo senso, per chi vede un futuro di efficienza standardizzata. Ma è veramente così? Questo dibattito è in corso mentre molti Stati negli Usa stanno adottando standard comuni per l’inglese e la matematica che saranno applicati a decorrere dal 2014 e nei quali non è più previsto l’insegnamento e quindi la padronanza della calligrafia corsiva mentre invece si richiede la competenza ad utilizzare la tastiera alla fine della scuola primaria. È però ampiamente noto che la popolazione di certi paesi ha una calligrafia migliore che non la popolazione che ha frequentato altri sistemi scolastici. In particolare, vicino a noi, nel mondo anglosassone, soprattutto negli Stati Uniti dove nelle scuole si insegna ancora la calligrafia e si impara a scrivere in corsivo. Nei paesi asiatici invece la calligrafia ha un valore culturale elevatissimo. Nelle scuole giapponesi e cinesi per esempio si affiggono in classe, nelle scuole primarie, le migliori pagine di ideogrammi. Le lezioni di calligrafia si prolungano ben oltre i primi anni della scuola primaria e ci sono corsi di calligrafia anche per adulti. La cultura e il valore della calligrafia sono pure curati nel mondo arabo.