Pochi... ma buoni
Giallo tra Riese e Castelfranco Veneto - Libreria Costeniero.
5 dicembre 2008
Pochi... ma buoni
A consacrare il romanzo come "il primo giallo filografico" è proprio chi, pochi anni addietro, lo ha inventato il neologismo filografia: Casa Bolaffi. Simbolo del collezionismo per antonomasia, importante casa d'aste ed editore specializzato, Bolaffi dedica ben due pagine del suo magazine "Il Collezionista", in edicola nel mese di dicembre, a Vite Corsive definendolo come il romanzo che "a metà strada tra le tinte noir del Nome della Rosa ed i visionari presagi di Fahrenheit 451 sdogana per la prima volta nel panorama dell'editoria non specializzata il neologismo filografia".
Librerie e librai speciali
A dare manforte all'autore è intervenuta l'autoctona Lisa
Pietrobon, "collega di collana", visto che per i tipi della Ibiskos
Editrice Risolo nella collana Minimal, la stessa di Vite Corsive,
pubblica "Se avesse qualche certezza non sarebbe la roccia che è
ora". Parlando del futuro della parola scritta abbiamo scoperto,
nonostante la diversa età, d'avere una cosa che ci accomuna:
scriviamo entranbi con carta e matita. Ne approfitto per ricordare
che Lisa a dato vita ad una specialissima iniziativa: la rassegna
letteraria Mal di Storie che si terrà proprio a Castelfranco veneto
e che già dalle prime battute pare sia riscuotendo un certo
successo. L'evento avrà luogo indicativamente nel mese di febbraio
e marzo 2009. Scopo della rassegna è dare visibilità ai giovani
scrittori che, come sappiamo, sono sempre di più, ma molto spesso
non hanno le occasioni e gli spazi per farsi conoscere e per
divulgare, ad un pubblico interessato, i loro testi, sfruttando
talvolta gli strumenti più disparati per raccontare delle storie.
Lo svolgimento della rassegna consiste in quattro serate, tre delle
quali vedranno come ospiti gli scrittori che potranno leggere e
presentare i loro libri (e anche testi inediti se lo vorranno), con
la possibilità di interpretare gli scritti nel modo più consono per
la fruizione. Alla manifestazione interverranno scrittori e
giornalisti.
L'insediamento murario di Castelfranco fu
fondato tra il 1195 ed il 1199 quando il Comune di Treviso, da poco
formatosi, sentì la necessità di presidiare il confine con le
rivali Padova e Vicenza, in un'area dove il fiume Muson
rappresentava l'unica effimera demarcazione naturale. Il luogo
prescelto era posto in una posizione strategica: un terrapieno
preesistente sulla sponda orientale del corso d'acqua, prossimo
alla confluenza tra le vie Postumia e Aurelia e in posizione
centrale tra i fortilizi signorili di Castello di Godego e Treville
e vescovili di Salvatronda, Riese e Resana. L'elemento che più
caratterizza Castelfranco è il castello, che ne racchiude il centro
storico. Difeso da mura molto alte, di mattoni rossi, comprende sei
torri, quattro delle quali sui vertici della base quadrata di 232 m
di lato, una sulla mediana sud (verso Padova), trasformata in
campanile del duomo, l'altra sulla mediana ad est (verso
Treviso).
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