In una Verona letargica per il caldo estivo, Loreta Assensi, giovane ispettore di polizia, indaga su alcuni strani episodi accaduti tra le boscose colline che sovrastano la città scaligera: ragazzate e nulla più secondo i suoi superiori. Nessuno sospetta quanto la sensuale investigatrice sta per scoprire. Un brutale omicidio macchia di sangue i sentieri che corrono tra le ville della Verona bene, un'ombra maligna che serpeggia tra i pini ed i cipressi delle Torricelle. Lassù, dove lo sguardo abbraccia un panorama fatto di campanili, croci e santità, la fede di un'intera comunità parrocchiale vacilla alle lusinghe del peccato e nasconde verità inconfessabili tra le pieghe della devozione. Un'indagine senza respiro che, tra piste internazionali e mitologiche visioni di un oriente biblico, racconta l'eterna lotta tra il bene ed il male.
Da Goodreads.Com
C'è una buona dose di tensione emotiva che alimenta l'oscura
vicenda di cui è protagonista la giovane ispettrice di polizia
Loreta Assensi, una storia il cui ritmo narrativo cresce
d'intensità mano a mano che l'indagine criminale entra nel cuore
delle tenebre, quelle dell'animo umano, che percorrono ogni riga di
Maxima Culpa, ultima fatica in giallo per Marco Nundini. A fare da
sfondo ad un macabro corollario di reperti, l'area collinare e le
boscaglie fitte delle Torricelle, la "Verona bene" nascosta, quasi
occultata, al resto della città scaligera che si sveglia di colpo
innanzi alla possibilità di un omicida seriale che allunga le sue
mani sul tranquillo vivere quotidiano, nascosto forse sotto le
vesti talari di chi ogni giorno predica la fede. Peccato e fede
sono, infatti, i due ingredienti principali per questa ricetta
letteraria che vede Loreta Assensi, la rossa scaltra e sensuale,
affiancata da un gruppo di "aiutanti sul campo" assolutamente
originali, tanto piacevoli, quanto ironiche nella caratterizzazione
dell'autore.